Le grandi star senza voce

Pubblicato il 22 Nov 23 - Autore Francesco

È un problema sempre più diffuso nel mondo della musica trovare cantanti che si devono sottoporre a operazioni chirurgiche delicate alle corde vocali.
Uno dei più evidenti esempi attuali è Adele che è ritornata a cantare non più con la voce e il successo di una volta. La fama che diventa più grande della voce, perché le corde vocali non riescono a reggere lo sforzo che il successo richiede. La storia di Adele è clamorosa ed esemplare, ma non isolata: molti cantanti hanno abusato della propria voce, utilizzando metodologie di emissione scorrette, voci che spingono e sollecitano le corde vocali a sforzi pericolosi e innaturali. Molti si potrebbero domandare: "Quelle voci graffiate o urlate possono danneggiarti per sempre?". La risposta è sì, se la tecnica vocale è errata.
Nel rock ad esempio, negli anni 70', abbiamo visto un Robert Plant frontman dei Led Zeppelin utilizzare voci gridate al limite dell'estensione per poi non riuscire più, dopo circa 10 anni, a rieseguire nello stesso modo le stesse identiche canzoni. E qualcuno mi potrà dire: "Vabbè è l'età che avanza!". La risposta che potrei dare è che a 40 anni un cantante dovrebbe essere nel pieno della sua carriera e al massimo del suo splendore. Se avviene il contrario vuol dire che la voce è stata letteralmente maltrattata. Un altro esempio è il tanto amato Freddie Mercury, una delle voci più incredibili della storia della musica moderna, che ha avuto grossi problemi, ma rifiutò l'intervento per paura di rimanere danneggiato. La lista si allunga a James LaBrie dei Dream Theater che nella sua giovane età lo abbiamo visto fare cose incredibili con quegli acuti quasi irraggiungibili, per poi doversi fermare più di una volta e sottoporsi a riabilitazioni ed interventi. Sono finiti dallo specialista anche star come Sam Smith, operato dopo un'emorragia, Michael Bublé, Céline Dion, Bono, Whitney Houston, Justin Timberlake, Bjork, Elton John, Ian Gillan ed altri ancora.

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In Italia ha fatto scalpore il caso di Luciano Ligabue, che ha sospeso per due volte il suo tour, ma il catalogo chirurgico è lungo: Giuliano Sangiorgi, Laura Pausini, Mia Martini (obbligata a restare in silenzio per un anno), Ornella Vanoni, Vinicio Capossela, Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Giusy Ferreri, tanto per fare un po’ di nomi. L’operazione restituisce il mal tolto, ma naturalmente se accompagnata da adeguato riposo e magari, anche dall’uso più oculato delle corde vocali (come ha fatto a un certo punto Mick Jagger che, una quindicina di anni fa, ha assunto un coach). Un altro esempio è Elisa che si confessa: "Ho rischiato di non poter cantare più!". Una laringite sottovalutata che l'ha portata dopo un tour a conseguenze molto gravi: un edema alla corda vocale sinistra.
Qui di seguito le sue parole: "Mi sono precipitata dal foniatra che mi ha prospettato due strade: un intervento chirurgico per rimuovere l’accumulo di liquidi (questo è l’edema), ma mi terrorizzava l’idea che la mia voce, vale a dire il mio strumento di lavoro, potesse non tornare più come prima, o la logopedia, con un percorso molto più lungo attraverso appositi esercizi vocali e cure naturali, che però non assicurava una guarigione perfetta. Ho scelto quella. Per mesi mi sono sottoposta ogni giorno a lunghe ore di esercizi per correggere la mia impostazione vocale. Non avevo mai preso lezioni di canto e quindi non seguivo una tecnica precisa. Per questo, mi hanno spiegato gli esperti, non solo cantando, ma addirittura parlando, sforzavo le corde vocali. A poco a poco ho imparato a correggere tutte le inesattezze che commettevo."

La soluzione del problema è quindi prevenire invece che curare: trovare un metodo sano, senza compromettere la propria carriera. Avere un Vocal Coach di fiducia è di fondamentale importanza: allenare la voce è come fare uno sport. Ci sono infatti tennisti che per problemi alla schiena hanno dovuto cambiare la loro battuta sotto guida del proprio staff e allenatore. Lo stesso vale per il cantante che tramite la guida e il supporto del proprio Vocal Coach ricerca tecniche sane e naturali per prevenire eventuali gravi problemi. Anche le emissioni più estreme come lo scream del metal possono essere esercitate in modo sano senza compromettere la propria voce. Infatti seppur dispendiose, con l'allenamento diaframmatico dei muscoli addominali, dorsali e lombari, utilizzati per il sostegno in emissione, è possibile prevenire eventuali gravi danni. La domanda sorge spontanea: "come capire se si sta facendo la cosa giusta?". La risposta è semplice, bisogna affidarsi ad un insegnante bravo e competente, in modo da acquisire consapevolezza del proprio strumento. Anche cantanti già affermati e dotati di solida tecnica come Floor Jansen (Nightwish) o Daniel Tompkins (TesseracT) hanno un loro Vocal Coach di fiducia. Le tecniche moderne si sono evolute così tanto nel corso degli anni e bisogna solo metterle in pratica nel modo corretto. Le corde vocali sono due, non distruggiamole!

Francesco

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