PERCHÉ IMPARARE A SUONARE UNO STRUMENTO MUSICALE?

Pubblicato il 10 Nov 23 - Autore Marco

Parliamoci chiaro, alla fine tutto si riduce a questa domanda: perché suonare uno strumento, oppure perché consigliare ai nostri figli di cimentarsi con la musica?
Sicuramente questo richiede uno “sforzo” sia in termini di impegno che di “fatica”, è inutile negarlo, ma è anche vero che non esiste attività, seppur ludico creativa, che non lo richieda.

Giocare a calcio/pallavolo/basket/nuoto (pensate pure allo sport che più vi piace) non costa “sforzo” e “fatica”? Non hanno forse anche loro un costo economico? Certo che sì, c’è la quota d'iscrizione, quella mensile/annuale, ci sono gli allenamenti, le partite, le trasferte ecc. così come impegnative sono tutte quante le attività.

La domanda centrale rimane quindi: perché la musica?
Eh già… perché la musica?

Come insegnante di chitarra è da molti anni che mi trovo a rispondere a questo, soprattutto a genitori il cui figlio vorrebbe intraprendere un percorso musicale.
Spesso mi viene detto: no, fa già calcio, basket, nuoto, e scacchi… non ha tempo, lo sport gli fa bene fisicamente perché deve crescere e poi la scuola, i compiti… vorrei, mi piacerebbe tanto ma non si può.

Ma perché?!
La musica non fa bene? non fa crescere?

MusicArt

Certo che sì! La musica è un mezzo potentissimo per lo sviluppo cerebrale, in più affrontare un percorso musicale stimola creatività, fiducia, autostima, il confrontarsi con se stessi giorno dopo giorno, imparare ad ascoltare e ad ascoltarsi, riuscire a superare difficoltà (la canzone o il “passaggio” che prima non veniva), impegnarsi per un obiettivo, sperimentare che la disciplina e la perseveranza portano SEMPRE a un risultato. Oltre a tutto questo, la musica fornisce una “sana” e inesauribile fonte di divertimento e di aggregazione (suonare con gli altri, magari in una band). Tutto ciò non è importante per noi o per i nostri figli? Direi che è fondamentale! Ricordiamoci che la musica ci da qualcosa di unico, che le altre attività non hanno!

Con questo non voglio suggerire che sia più importante di altro, per carità, la scelta è e sarà sempre personale, cambia per ognuno di noi in base a gusti, interessi e al ruolo che le ha riservato il contesto culturale in cui siamo cresciuti e viviamo (purtroppo in Italia non siamo messi molto bene da questo punto di vista…).

Quello che voglio sottolineare è che la musica non è un optional, non è un’attività di serie B, di secondo piano, ma ha molta importanza, almeno quanto i vari sport/passatempi nei quali siamo immersi quotidianamente.

Quindi se dovete decidere di cimentarvi in una nuova impresa date alla musica la stessa possibilità del calcio (mostro sacro in Italia… ma poi perché? Cosa ha in più rispetto ad altro?), provate non costa nulla e poi mi direte… ne rimarrete entusiasti!

In fine, per chi ha voglia di leggere riguardo questi argomenti, vi suggerisco alcuni testi in cui si parla dei benefici della musica e si distrugge finalmente a gran voce il mito del “s'impara solo da giovani” o da “giovani si impara prima”:

  • Il cervello infinito, Norman Doige
  • Musicofilia, Oliver Sacks
  • L’arte di esercitarsi, Madeline Bruser

Ricordatevi che esiste una sola regola: se voglio posso!

Quindi vi aspetto per una lezione di prova!

Marco

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